domenica 20 settembre 2009

Non sono Gilgamesh,
e nemmeno Ulisse,
non dall’Oriente dove il tempo è la miniera di polvere,
ne dall’Occidente dove il tempo è ferro arrugginito,
ma dove vado e cosa faccio se dico:
“la poesia è il mio paese e l’amore è il mio cammino”;
così risiedo viaggiando,
scolpendo la mia geografia con lo scalpello dello smarrimento;
ed ecco la luce:
non corre più nei passi dei bambini;
allora perché il Sole ripete il suo volto.
Non scenderai tu Pioggia
per lavare questa volta l’utero della Terra?
La notte, lampi, i tessuti del tempo bruciano,
la verità si vela, la Terra.
Sognami e dì:
“Ovunque io vada vedrò una poesia abbracciarmi”.
Sognami, veramente,
e dì allora: “In ogni poesia vedrò una dimora per me”.

poesia araba tradotta nel testo 'Taci' - Radiodervish